Mercoledì 19 dicembre si è svolto presso l’Aula Magna dell’Università della Basilicata in via Nazario Sauro il convegno intitolato “Disabilità: diritto allo studio e formazione universitaria”.
I saluti del Rettore Mauro Fiorentino hanno fatto da proscenio agli interventi della Dott.ssa Maria Mariani, Direttore Amministrativo IRCCS Crob di Rionero in Vulture incentrato sulla Legge Quadro del 5 febbraio 1992 n.104 che racchiude qualsiasi altra precedente normativa, ma ad oggi non colma un vuoto legislativo a livello nazionale.
E poi vi è il delicatissimo ruolo dell’assistente sociale che interviene ad aiutare le famiglie in difficoltà. Una figura professionale che la normativa nazionale non mette in condizione di svolgere al meglio il suo lavoro.
Si sono susseguite le relazioni del dott. Stefano D’Errico, specialista in Medicina Legale presso L’IRCCS CROB sui “Presupposti medico-legali della disabilità” e dell’assistente sociale Anna D’Andretta sul “Diritto allo studio della persona con disabilità”. Il convegno è stato moderato dal Delegato del Rettore alla disabilità, Antonio Tedesca.
La legge regionale n. 17 del 5 febbrario 2010 sugli “Interventi per l’inserimento e l’integrazione sociale a favore dei sordi” prevede all’art 6 l’introduzione di un “Interprete, Assistente alla Comunicazione e Operatore Tecnico della Comunicazione” che conosca la lingua dei segni ed aiuti gli impovedenti. Questa figura professionale, dal 2010 ad oggi è prevista in Basilicata, ma non è ancora operativa. Tante però sono le iniziative pregevoli messe in campo dall’università, ma anche quelle da perfezionare. Tra le migliori vi è il progetto “Integrazione…non diversa università” che prevede, oltre alla riduzione delle tasse universitarie e alla disponibilità dei docenti a seguire gli studenti diversamente abili, anche una Carta dei Servizi e un Servizio Disabilità.
Un work in progress è “Unico Obiettivo….basta barriere” che punta ad eliminare gli ostacoli, sia logistico-architettonici e sia sociali, per una piena integrazione nell’ambiente universitario.
C’è ancora tanto da perfezionare, ma la direzione sembra essere quella giusta.