“Tre no all’ipotesi di nuovi pezzi di Basilicata da trivellare, senza ”arretrare di un millimetro” da questa idea. Il presidente Vito De Filippo ha ribadito nel pomeriggio di ieri in una conferenza stampa con gli assessori all’Ambiente ed alle Attività Produttive Vilma Mazzocco e Marcello Pittella la posizione della Regione Basilicata sul petrolio.
La Basilicata, in tema petrolio e attività estrattive, ”ha ampiamente dato il suo enorme contributo al Paese, e continua a darlo”: ”l’accanimento” verso questo territorio, con nuove concessioni ”rappresenterebbe quindi un accanimento improprio e ingiusto’ ‘e su questa posizione ”la Regione non arretrerà di un millimetro”.
E’ un De Filippo deciso quello che ieri ha ribadito la posizione del Consiglio regionale espressa con la moratoria a nuove perforazioni sancita dall’art. 37 dell’assestamento del Bilancio riguardo, che non ci sta a passare per ”quello che ha trivellato la Basilicata”, perché (a fronte di un mandato iniziato nel 2006) gli accordi vigenti sono quelli del 1998 e del 2005.
“La Regione ha fatto le sue scelte in tema di petrolio – ha aggiunto De Filippo – prevedendo che le estrazioni si svolgessero sulla terra dei lucani, per un’estensione che oggi è di circa 2.100 chilometri quadrati”, su circa diecimila complessivi. Nella sola Val d’Agri, in questo momento, sono attivi 24 pozzi che una volta a regime avranno una capacità estrattiva di circa 154 mila barili al giorno.
Questo è ”il punto massimo” chela Basilicata può raggiungere, ”oltre il quale non vogliamo andare”. Perché ”questa regione è anche altro, è cultura, è ambiente, è storia, e ci sono altri sviluppi possibili”. Per questo ”consiglierei al governo di non prendere decisioni senza consultare gli enti locali”, e ”in quel caso, se necessario, indiremo anche un referendum”.