E’ calato il sipario su “Furor Sinisgalli” voluto dalla Fondazione “Leonardo Sinisgalli” per trattare la vita e l’opera del poeta ingegnere di Montemurro. Due giornate, quelle dello scorso 15 e 16 settembre, dall’alto tenore culturale. “Furor Sinisgalli”, infatti, è stato un vero e proprio contenitore nel quale si sono avvicendati più momenti, tesi a comunicare, ciascuno a proprio modo, i vari aspetti del poeta ingegnere, esaltando, così, la natura di un uomo dai mille interessi sia umanistici che scientifici. Per l’edizione di esordio (in futuro se ne prevedono altre) si è scelto di parlare di Sinisgalli matematico. Egli infatti nasce tale, anche se termina il suo percorso universitario da ingegnere.
Il convegno montemurrese ha messo insieme matematici e fisici, docenti provenienti da alcune delle più prestigiose università italiane. Ai loro studi si sono aggiunti quelli umanistici di Giuseppe Lupo (università Cattolica di Milano) e Biagio Russo (direttore della Fondazione “Sinisgalli”) che sono confluiti nel volume Un “Leonardo” del Novecento: Leonardo Sinisgalli (1908-1981) curato da Gian Italo Bischi e Pietro Nastasi ed Edito da Pristem/storia, Bocconi di Milano. Il libro è stato presentato sabato 15 settembre ed ha preceduto l’altro grande appuntamento della giornata, ossia la presentazione pubblica del Comitato tecnico-scientifico composto da: Gian Italo Bischi, Domenico De Masi (la Sapienza di Roma), Giuseppe Lupo, Silvio Ramat (Università di Padova), Franco Vitelli (università di Bari).
La giornata, iniziata con la visita mattutina al Museo e al Parco Archeologico di Grumentum, è stata moderata da Rocco Brancati giornalista del Tgr Basilicata e allietata dai brani musicali di Andrea Graziano e Francesco Parente. E si è conclusa a Villa d’Agri con la rappresentazione teatrale di “Contadini del Sud” di Ulderico Pesce tratta dall’opera di Rocco Scotellaro e Amelia Rosselli e portata in scena dallo stesso Ulderico Pesce e Maria Letizia Gorga.
Il suo paese lo ha sempre portato nel cuore tanto da volerci tornare per il suo l’ultimo viaggio.
Ecco perché è stata concepita, nella seconda giornata del Furor, una visita ai vicoli di Montemurro tanto amati dal poeta, sotto la guida di Vito Mazzilli e, a suon di musica, di Sergio Santalucia, Daniele Lerose e Leonardo Laurita.
Le poesie recitate da Annamaria Saponara e gli interventi musicali suonati da Pina Lobosco e Dino Lorusso hanno accompagnato questi ricordi.
Il recital di Dino Becagli “La rosa del calamaio”, ha chiuso le due giornate montemurresi che non sono state senza esito. Spunti di riflessioni, proposte, novità editoriali sono emerse dai tanti intervenuti che credono chela Fondazionepossa fare tanto anche per la crescita di Montemurro e del territorio lucano. È una risorsa nazionale che può fare da ponte con tante realtà, unire Montemurro al resto d’Italia come aveva fatto Sinisgalli che ha collegato poeticamente, artisticamente e addirittura scientificamente, il suo paese a Roma e a Milano.