“In questi anni, anche grazie all’importante ruolo di sensibilizzazione e all’azione svolta da Legambiente, è maturata nella nostra regione una nuova consapevolezza verso i temi della salvaguardia dell’ambiente e della sostenibilità,non a caso perno dell’iniziativa “Abitare il futuro. Sviluppo del Mezzogiorno e green economy”, con l’autorevole partecipazione dell’economista statunitense Jeremy Rifkin. Tutto questo, però, ha bisogno di essere canalizzato in qualcosa di concreto e di produrre obiettivi chiari, nuovi strumenti legislativi e adeguati strumenti di programmazione, indispensabili per non disperdere il bagaglio di conoscenze, di consapevolezze e di sensibilità acquistato finora, nella convinzione che solo una nuova e più matura visione del rapporto con l’ambiente che ci circonda ci permetterà di riconsegnare ai nostri figli un mondo migliore di quello che ci hanno dato in prestito. Sul tema specifico dei rifiuti, dunque, non è più rinviabile l’aggiornamento della programmazione territoriale che potrà realizzarsi solo all’esito dell’aggiornamento del piano regionale, il cui adeguamento deve avvenire entro il 12.12.2013. In questo quadro le province sono chiamate ad individuare le aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti nonché i luoghi o impianti adatti allo smaltimento dei rifiuti. L’auspicio è, dunque, quello che la legge regionale n. 6 del 2001 venga adeguata quanto prima, perchè questo lavoro rappresenterà un valido ed indispensabile strumento per la futura nuova programmazione, sia regionale che provinciale”. Lo ha affermato il Presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, intervenendo questa mattina alla presentazione del rapporto “Comuni ricicloni”, la campagna sulla raccolta differenziata promossa da Legambiente. Nel fare i propri complimenti agli amministratori premiati e ai cittadini dei comuni che si sono dimostrati virtuosi, Lacorazza ha inoltre sottolineato come “la questione rifiuti necessiti di una complessiva e strategica riorganizzazione dei servizi, di un nuovo approccio culturale, oltre che di politiche e modelli gestionali che non pesino sulle tasche dei cittadini, nel momento attuale di crisi economica e difficoltà delle famiglie. Per rendere concreto tutto ciò è necessario partire, in primo luogo, da un riassetto definitivo del modello di governance, chiarendo in maniera netta il “chi fa cosa” ed eliminando le inutili sovrapposizioni, e dall’avvio delle procedure per la realizzazione del piano d’ambito e della conseguente definizione della tariffa, da regolare in base a meccanismi di premialità che privilegino i comportamenti più virtuosi nella gestione dei rifiuti, e, dunque, le percentuali più alte di raccolta differenziata”.