“C’erano grandi ceste rotonde e panciute di castagne[…]c’erano pere e mele ammucchiate in alte e floride piramidi; c’erano grappoli d’uva che la benevolenza dei bottegai faceva penzolare da ganci bene in vista affinchè alla gente che passava potesse venir gratis l’acquolina in bocca; c’erano gruppi di nocciole muscose e brune, che nella loro fragranza ricordavano vecchie passeggiate nei boschi e il piacevole affondar delle caviglie nelle foglie secche, c’erano mele cotogne, brune come la ruggine, che facevano sembrar pallido il giallo delle arance e dei limoni[…].Non so perché le bilance calando sul banco davano un suono allegro, o lo spago e i rotoli di carta da involgere si separavano l’uno dall’altro tanto vivacemente, o i barattoli venivano tirati su e giù come oggetti lanciati e ripresi da un giocoliere;[…]o l’uva passa così abbondante e preziosa, le mandorle di una così estrema bianchezza, i bastoncini di cinnamomo così lunghi e dritti[…]i frutti canditi da così ben preparati nel loro rivestimento di zucchero fuso da rendere famelici anche i più indifferenti tra coloro che li guardavano; e neppure perché i fichi erano umidi e polposi o le prugne francesi arrossivano quasi per modestia nelle loro scatole ben decorate, perché tutto nella sua veste natalizia appariva così buono da mangiare.”
CharlesDickens, da Racconti di Natale
Oggi iniziamo con un interrogativo: Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non ha festeggiato un “non-compleanno”, o non abbia desiderato tenere stipata, nel fondo di una scatola, una briciola di quei biscottini magici, scoperti da Alice, nel Paese delle Meraviglie, capaci di tanto prodigio … magari per “farsi giganti” di fronte la scrivania del proprio capo o rispondere a tono ai deliri di onnipotenza di un professore dal papillon colorato! Ogni notte ci addormentiamo sperando di rifugiarci nel nostro “paese delle meraviglie” per sfuggire all’aridità del reale… ma i sogni non ci vengono quasi mai in aiuto e via … il nostro inconscio alla ricerca di quella “madlaine proustiana” che ci porta alla spensieratezza di un infanzia ormai (e purtroppo, direi) perduta. Dove recarsi? Nei regni elevati delle soffitte o nei sotterranei abissi delle nostre case, gli scantinati, dove basta uno sguardo veloce per compiere un viaggio attraverso le ere della nostra esistenza.
Da destra a sinistra: scatole piene di conchiglie marine, fionde e fucili, carillon di paesaggi incantati dal cui vitreo cielo nevica solo se capovolti,quaderni carichi di pensierini, disegni di alberi sempre verdi con frutti rigorosamente rossi; guardando verso l’alto, appesi al soffitto, penzolano tricicli e trattori, sedioline e ombrellini, camper di Barbie e camion dei pompieri! E poi di nuovo giù con lo sguardo per sbirciare lì, in fondo, dietro quel telo, uno scaffale pieno di libri giganti, dalle copertine di cartone rigido, le fiabe! Un soffio deciso per spolverarli dal tempo e già si sente la fragranza del marzapane e del torrone di cui era fatta la casina trovata nel bosco da Hansel e Gretel! Il marzapane, che splendida invenzione! Dolcissimo, reale, eppure sembra fatto apposta per le fiabe: 125 gr di zucchero a velo, 125 gr di farina di mandorle, 1 albume d’uovo e, se volete, qualche goccia di aroma di mandorle,impastate e impastate, spolverando di zucchero a velo la spianatoia,fino ad avere un candido panetto e il gioco è fatto! Tutto avrà più senso se ci si fa aiutare da manine espertissime quanto a pasticci…così da ideare frutti colorati (tipicamente siciliani), fiori variopinti, decorazioni di ogni genere per ravvivare i dolci nei pomeriggi di una stagione fredda. E, visto che siamo a Natale, perché non cimentarci nell’elaborazione di un golosissimo torrone da mettere sulle nostre tavole con la fierezza di proporre ai nostri ospiti qualcosa di realmente artigianale? Scaldate a bagnomaria 300 gr di miele, portatelo ad ebollizione e aggiungetevi 3 albumi d’uovo montati a neve e spegnete il fuoco non appena notate che il composto è pronto a sfaldarsi facilmente. A parte, caramellate 350 gr di zucchero utilizzando pochissima acqua, unitelo al composto di miele e albume d’uovo e aggiungete 350 gr di frutta secca (a vostro piacimento potrete scegliere fra mandorle, nocciole o pistacchi) precedentemente tostata in forno. Dopo aver amalgamato il composto versatelo in uno stampo foderato di ostie. Lasciate raffreddare il torrone, pressato per alcune ore, e servite con tanta,tanta soddisfazione! Se vi dovesse apparire un po’ troppo complicato riversatevi sulla “croccante” alternativa: stessa quantità di mandorle (o noci) e zucchero, mettete lo zucchero con qualche cucchiaio d’acqua in un pentolino, se volete anche quanche goccia di succo d’aracia, e qualche scorzetta dello stesso con le mandorle che avrete un pochino tostato in forno…aspettate senza toccare che lo zucchero si sciolga e inizi ad avere un bel colore bruno, aggiungete le mandorle e mettetelo su una placca di marmo oppure su un foglio di carta forno con poco poco di olio, date la forma che volete e fate raffreddare! Voila!!
E dopo essere stati complici di Hansel e Gretel, con le mani appiccicose, torniamo a sfogliare le pagine di quel librone, scrigno di ricordi: Cenerentola, Pollicino, i Musicanti di Brema, Biancaneve! Ghiotta da sempre, all’idea di una mela rossa e candita, sarei caduta anch’io, come Biancaneve, nel tranello della strega-matrigna, l’avrei addentata mille e mille volte ancora per cadere in terra svenuta. Reperibili in tutti i mercatini natalizi e sulle bancarelle di molte feste nel mondo, le mele caramellate sono semplicissime da preparare. Per un quantitativo di sei mele circa, vi occorreranno 100ml di acqua, una manciata di chiodi di garofano, mezzo cucchiaino di cannella, 50 gr di miele, 500gr di zucchero e qualche goccia di colorante; unite il tutto e portate ad ebollizione, controllate che tutto lo zucchero sia sciolto e togliete dal fuoco. A questo punto potrete immergervi le mele prima lavate e infilzate da uno stecco di legno. Sgocciolatele e riponetele su un vassoio ricoperto di carta forno. Ed ecco pronta una vera delizia! Nell’epoca della playstation e del game boy forse non faranno un grande effetto come pensiero di Natale, ma ci auguriamo che qualcuno, in fondo, abbia ancora l’istinto di emozionarsi con poco! Buon Natale o meglio, buon non compleanno!