Quando si dice scoppiare di salute. D’ora in avanti i lucani proveranno sulla propria pelle l’efficacia di questo luogo comune. E a verificarne l’attendibilità contribuirà, quasi certamente, la recente legge regionale che ha istituito i ticket sanitari sul territorio di Basilicata. L’assessore regionale alla Sanità è stato folgorato, sulla strada di via Anzio, dal miraggio del contenimento della spesa pubblica. Attilio Martorano, il manager della Giunta De Filippo, ha dato una brusca accelerata al processo di beatificazione di un ente locale già segnalato come virtuoso ed ha introdotto i ticket per l’accesso ai servizi sanitari sul territorio regionale. Vibrate sono state le proteste sollevate dall’opposizione e, con modalità diverse, dalle parti sociali. Poi, ad uno strategico dietro front, sull’onda dell’impopolarità di un provvedimento, accolto come spropositato ed iniquo, è seguito un tardivo ravvedimento con la proposta di una proroga a novembre. Tutto vano, poichè la legge regionale, in quanto tale, non poteva essere emendata. Ed ora? Non resta che augurarci di scoppiare di salute. Nel senso di fare i debiti scongiuri, evitando che le malattie possano costringerci a pagare gabelle molto salate. Ora, però, i lucani, satolli di vessazioni, esploderanno di rabbia. In coda nelle farmacie e, prima ancora, presso i patronati (per quantificare il proprio Isee), la gens lucana, sprizzando salute da tutti i pori, si farà prepotentemente sentire. E non ci sarà tema di smentita: la voce che si leverà all’indirizzo delle eccellenze di via Anzio (zone e adiacenze collegate) sarà univoca e lucana: nei modi, nella sostanza e nella lingua madre.