L’estate lucana è divampata all’improvviso. Anche nella politica e nel suo sottobosco. Tra un bagno d’acqua salata e un ombrellone per evitare i colpi di sole, si consumano i destini della prossima stagione istituzionale. In agenda il valzer di accordi per le nomine agli enti sub regionali. In questa sede non importa la composizione del mosaico, né la logica di spartizione che, da sempre, accompagna questo momento topico per politici delusi ed aspiranti manager in cerca di gloria. Insomma, si versa benzina sul fuoco. E per rimanere in tema è sufficiente ricordare che, nell’ultimo week end, si è svolta un’importante manifestazione ambientalista a Viggiano. Le associazioni d’ispirazione “verde” hanno fatto quadrato, dandosi appuntamento nel centro valdagrino. C’è il petrolio, merce di scambio per dare un po’ d’ossigeno ad un economia in affanno, ma il prezzo da pagare per le estrazioni è, però, molto alto. I vari movimenti, impegnati in un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica vanno sostenendo, da tempo, la tesi delle conseguenze dannose delle estrazioni, facendo rilevare, con dovizia di pareri e dati, l’incidenza di queste sui fattori di mortalità. A Viggiano, urlando in piazza, i “No-oil”, hanno lanciato un monito perentorio: basta con le estrazioni in Basilicata. In questo senso si registra anche una chiara presa di posizione da parte dei comuni dell’area. E’ di una settimana fa, un ordine del giorno del comune di Anzi, nel quale l’amministrazione si dice contraria all’indigine e allo sfruttamento di eventuali giacimenti di petrolio presenti sul suolo comunale”. Si tratta di un segnale forte con il quale il sindaco Giovanni Petruzzi rivendica la capacità di determinare le scelte che piovono sulla testa della sua gente. Come dire: di questi tempi il sole lucano picchia e anche duro.