Le nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione hanno prodotto e continuano a produrre notevoli mutamenti non solo sul versante della strumentazione, ma anche su quello delle metodologie didattiche e di apprendimento.
La multiforme tipologia dei media disponibili e la loro possibile integrazione configura per gli operatori della formazione un terreno nuovo e fertile sul piano della progettualità, della ricerca e della sperimentazione. La multimedialità intesa come componente educativo-formativa oltre ad arricchire il processo comunicativo, stabilisce nuovi rapporti dialogici tra docente- macchina- allievo. Una comunicazione educativa di questo tipo non presenta più la struttura tradizionale “faccia a faccia” in cui predominano le parole, ma si articola in un insieme di segni e significati in grado di rappresentare aspetti reali delle varie discipline. In tale contesto il ruolo del docente si evolve; esso infatti non è più inteso come trasmettitore di contenuti, ma come figura professionalmente complessa che oltre a possedere conoscenze di natura didattico-progettuale, sa svolgere il complesso ruolo di “mediatore dei media” ricercando equilibrio tra tecnologia e sapere.
Il formatore odierno può dunque disporre di una nutrita gamma di strumenti multimediali atti a svolgere attività di ricerca e di sperimentazione. L’esplorazione dei linguaggi comunicativi e degli aspetti didattici sono alla base di questa ricerca; essa può costituire un utile strumento per tutti coloro che svolgono attività formative ed utilizzano i media didattici come supporto al processo di insegnamento.