Pubblicato nel numero di aprile 2011
Gli incassi del gettito delle royalty (7%) al giugno 2010, relative all’anno precedente, ammontano a circa 64
milioni di euro. Come mai una discrepanza così ampia rispetto a quelle del 2009 che ammontavano a oltre
114 milioni di euro?
Gli alti e bassi del prezzo del petrolio in questo caso ci hanno danneggiato. Nel 2008, come si ricorderà,
sono stati raggiunti picchi mai toccati in precedenza. Per ogni barile di oro nero c’erano acquirenti disposti
a sborsare anche 140-150 dollari. Una cifra altissima che ci ha consentito di portare a casa royalty per oltre
114 milioni di euro. Poi il ciclo si è invertito e nel 2009, il prezzo per ogni barile di greggio si è attestato
intorno ai 50-60 dollari. Meno della metà di quelle dell’anno precedente. E di conseguenza anche le royalty
accreditate alla Regione Basilicata hanno subito questo dimezzamento.
Qual è il suo personale pensiero in merito alla vicenda Wikileaks e agli eventuali accordi Eni-Gazprom
(asse Italia-Russia) sul progetto di sito di stoccaggio russo che interesserebbe da vicino la Basilicata e nello
specifico la Valbasento?
Naturalmente non tocca a me entrare nel merito delle intese internazionali che una grande società come
l’Eni, grazie anche alla mediazione del Governo italiano e di quello russo, ha sottoscritto con uno dei colossi
mondiali della distribuzione del gas, qual è appunto Gazprom. Al più, le indiscrezioni che in questi giorni
leggiamo sui giornali ci danno l’esatta percezione di ciò che sin dal primo momento avevamo intuito. E
cioè che il deposito di gas che si intende realizzare in Valbasento, a mo’ di terminal del progetto South
Stream, avrà un valore strategico nazionale quantomeno pari, se non addirittura superiore, a quello che
oggi riveste, nell’ambito della bolletta energetica italiana, il petrolio che viene estratto in Basilicata. Ed è su
questo che come Regione stiamo facendo le nostre valutazioni, nell’ambito di un confronto che è già in atto
con la Geogastock ed al quale non potrà ovviamente chiamarsi fuori lo stesso governo Berlusconi.
Ci può illustrare la sua posizione in merito alla vicenda del bonus benzina a favore dei lucani?
Sin dal primo momento, in sede di Conferenza Stato-Regione, ho sostenuto che la vicenda del bonus-
benzina, così come è stata gestita dal Ministero dell’Economia e da quello dello Sviluppo Economico, ha
rappresentato un “vulnus” sul piano democratico a danno di una sola Regione: la Basilicata. Come si sa,
il governo si appresta a distribuirle ai soli patentati lucani attraverso l’emissione di una card elettronica
nominativa, i 33 milioni di euro rivenienti dal 3 per cento aggiuntivo di royalty introdotto lo scorso anno
con la legge 9/2009. Io sono del parere che quei fondi si sarebbero potuti utilizzare diversamente. Mi
auguro che l’anno prossimo, tutti i parlamentari lucani, sia di centrosinistra che di centrodestra, si rendano
promotori di una modifica legislativa in tal senso.
Il 7% delle royalty alla Basilicata non le sembra una percentuale esigua da elargire ai lucani come ricavi per
stanziamenti e finanziamenti in rapporto alle risorse che la nostra terra offre?
Noi andiamo sostenendo da tempo che le royalty derivanti dalle estrazioni petrolifere dovrebbero essere
almeno il doppio rispetto a quelle che attualmente vengono corrisposte alle regioni interessate. Bisogna
dare atto al governo Berlusconi di aver ottenuto un primo incremento, come ricordavo prima, del 3 per
cento. Per cui complessivamente le compagnie petrolifere oggi pagano il 10 per cento e non il 7%. Questo
significa che si può lavorare insieme, Regione e Governo, maggioranza e opposizione, per portare a casa un
risultato ancora migliore. E da questo punto di vista io sono cautamente ottimista.
Come e in quali settori (infrastrutture, università, ecc.) vengono stanziati i proventi derivanti dalle royalty?
Negli ultimi dieci anni, da quando cioè sono cominciate le estrazioni petrolifere in Basilicata, la Regione ha
incassato complessivamente poco più di 510 milioni di euro. Mediamente, quindi, parliamo di 50 milioni
di euro l’anno, o poco più. Con queste risorse, abbiamo sostenuto l’Università di Basilicata, finanziando
interventi a sostegno di imprenditori, artigiani, agricoltori, senza dimenticare le fasce deboli della società,
alle quali abbiamo corrisposto un adeguato sussidio con il reddito di cittadinanza e lo sconto-gas.
Ultima domanda in merito al piano per il Mezzogiorno varato dal Governo Berlusconi. Qual è il suo punto di
vista, ovviamente relativo alla nostra regione?
Per il momento abbiamo avuto solo una informativa verbale da parte del ministro Tremonti. Quando
saremo nelle condizioni di leggere i documenti ufficiali, che al momento non ci sono ancora giunti, faremo,
in sede di Conferenza dei Presidenti, una valutazione più approfondita.