I SEGRETI DI TWIN PEAKS | |
---|---|
Anno | 1990 – 1991 |
Di | David Lynch, Mark Frost |
Scritto da | David Lynch, Mark Frost, Harley Peyton, Robert Engels, Barry Pullman, Scott Frost, Tricia Brock, Jerry Stahl |
Musiche | Angelo Badalamenti, David Lynch, Julee Cruise |
Montaggio | Duwayne Dunham, Jonathan P. Shaw, Toni Morgan, Paul Trejo, Mary Sweeney |
Fotografia | Ronald Vìctor Garcìa, Frank Byers |
Cast | Kyle MacLachlan (as “Dale Cooper”), Michael Ontkean, Sheryl Lee, Dana Ashbrook, Sherilyn Fenn, Ray Wise, Grace Zabriskie, Joan Chen, Jack Nance, Piper Laurie, Richard Beymer, Lara Flynn Boyle, James Marshall, Everett McGill, Wendy Robie, Peggy Lipton, Mädchen Amick, Eric DaRe, Chris Mulkey, Michael Horse, Harry Goaz, Kimmy Robertson, Warren Frost, Miguel Ferrer, David Lynch, David Duchovny, Phoebe Augustine, Catherine E. Coulson, Don S. Davis, Russ Tamblyn, Lenny Von Dohlen, Frances Bay, Austin Jack Lynch, Michael J. Anderson, Carel Struycken, Kenneth Welsh, Michael Parks, Walter Olkewicz, Clay Wilcox, Victoria Catlin, David Patrick Kelly, Gary Hershberger, Ian Buchanan, Charlotte Stewart, Mary Jo Deschanel, Jan D’Arcy, Robert Bauer III, Hank Worden, Heather Graham, Billy Zane, Julee Cruise, Dan O’Herlihy, Joshua Harris, David Warner, Brenda Strong, Mak Takano, Galyn Görg, Don Amendolia, Clarence Williams III, John Boylan, Robyn Lively, Tony Jay, Royce D. Applegate, Royal Dano, Claire Stansfield, Brett Vadset, Jane Greer, James Booth, Jessica Wallenfels, Alicia Witt, Annette McCarthy, Nicholas Love, John Apicella, Lisa Ann Cabasa, Rick Tutor, Roberta Maguire, Gavan O’Herlihy, Jed Mills, Van Dyke Parks, Mark Frost, Ritch Brinkley, Troy Evans, Don Calfa, Ron Blair, Lisa Cloud, Kathleen Wilhoite, Jill Rogosheske, Ron Taylor, Bellina Logan, Diane Caldwell, Susan Sundholm, David L. Lander, Andrea Hays, Tony Burton, Ed Wright, Ted Raimi, Jimmy Scott, Brenda E. Mathers, Al Strobel, Frank Silva (as “Bob”) |
Produzione | David Lynch, Mark Frost, Gregg Fienberg, Philip Carr Neel, Robert Engels, Harley Peyton |
Durata | 1440’ |
Titolo Originale | TWIN PEAKS |
“Twin Peaks Theme” 5:06
Angelo Badalamenti
Music From Twin Peaks (1990)
I SEGRETI DI TWIN PEAKS
“Sei al buio, in un bosco rischiarato dalla luna piena. Il vento soffia tra gli alberi e c’è una ragazza sola che emerge da dietro ad un tronco. Sembra triste, disperata …”David Lynch (1946)
“Nell’oscurità di un futuro passato, il Mago desidera vedere … non esiste che un’opportunità tra questo mondo e l’altro … Fuoco cammina con me …” Il vento soffia tra gli alberi, una ragazza corre e urla nel cortile di una scuola. “Laura” è bella, bionda, morta. Benvenuti a “Twin Peaks”, 51.201 anime, Stato di Washington, al confine col Canada. E’ una fredda mattina di febbraio e “Pete Martell” sta andando a pesca … “e la sirena, solitaria, suona …” si volta verso la riva del lago e scorge un corpo avvolto nella plastica. Nudo. Senza vita. “Laura Palmer”. Ha inizio la perversa danza degli spiriti che dimorano nei boschi, nella “Loggia Nera” e nella “Loggia Bianca”. “Laura” di 17 anni, reginetta di bellezza della High School di “Twin Peaks”, la ragazza “perfetta”, una comunità sconvolta e lo Sceriffo “Harry Truman” che indaga. Stesso giorno, scompare anche “Ronette Pulaski”, 17 anni. “Ronette” viene ritrovata in stato di shock, seminuda e con evidenti segni di violenze, attraversa un ponte sui binari della ferrovia, a piedi scalzi (un’immagine agghiacciante!). Superati i confini entra in gioco l’FBI. Nel sogno “Cooper” è invecchiato di 25 anni, seduto su una poltrona in una “stanza rossa”, al cospetto di “Laura Palmer” e di un “Nano” che parla al contrario. La ragazza gli sussurra dolcemente il nome del suo assassino nell’orecchio. Nella realtà ora: l’Agente Speciale dell’FBI “Dale Cooper” (brillante, conservatore e con un gran senso del dovere) sta arrivando a “Twin Peaks”. Ne ammiriamo l’elegante stile e la seducente conversazione al registratore con la sua segretaria “Diane” (che non vedremo mai). Ha bevuto un ottimo caffè nero (“come il buio di una notte senza luna”) e mangiato una squisita fetta di torta di ciliegie, citando il mitico attore W.C. Fields (1880-1946): “meglio stare qui che a Philadelphia”, viaggia verso lo Sceriffo “Truman” che lo aspetta con un cadavere e una ragazza in coma. In obitorio “Cooper” esamina attentamente il corpo di “Laura” (aiutato da una lampada difettosa, naturalmente) e rinviene, sotto l’unghia dell’anulare della mano sinistra, un minuscolo pezzetto di carta sul quale è scritta la lettera “R”, particolare questo che collega l’omicidio “Palmer” a quello di “Teresa Banks” avvenuto qualche tempo prima a sud ovest dello Stato. La caccia al “serial killer” è cominciata. In uno spettrale vagone ferroviario abbandonato, macchie di sangue, un cumulo di sporcizia (identico nella forma a quello nella camera di “Henry Spencer” in “Eraserhead”, film d’esordio di Lynch), sulla cima una catenina d’oro con mezzo cuore, spezzato, ai piedi del mucchietto una scritta fatta con il sangue: “Fire walk with me”. Questo è il mondo di “Laura Palmer”, la sua doppia vita; volontariato, droga, assistenza ad invalidi, sesso. Santa di giorno e puttana di notte. “Twin Peaks” significa “cime gemelle” e il tema del “doppio” è riproposto continuamente, con diverse sfaccettature e metafore. “Laura” ha una cugina identica a lei (viene da Missoula, Montana!) che si chiama “Madeleine” (come Kim Novak nel film di Alfred Hitchcock “La Donna Che Visse Due Volte” scelto non a caso). E ancora, approfondito e nostalgico il rapporto tra i fratelli “Horne” (i ricordi d’infanzia di “Ben”, uno dei personaggi più complessi della serie, sono un sottile omaggio a “Quarto Potere” di Orson Welles). Tutti i rispettabili abitanti di “Twin Peaks” hanno una relazione nascosta, fanno il doppiogioco. Nessuno è in realtà come si presenta, tutti o quasi hanno qualcosa da nascondere, compreso i boschi e i gufi che li abitano. La cittadina è circondata da antichi “Douglas Firs”, questi maestosi alberi che l’avvolgono sono porte, passaggi verso luoghi extradimensionali. Il legno di cui sono costituiti ha la capacità di accogliere gli spiriti e le anime dei morti. A “Twin Peaks” nulla è come sembra, l’apparente normalità e tranquillità è al tempo stesso inquietante, misteriosa ed ignota, un posto sospeso. Lynch orchestra la lenta ed inarrestabile discesa, l’irruzione del male nel ventre di una comunità prima innocente e poi complice, consenziente e “arrapata” di trame oscure e teatro di efferati delitti. Figure bizzarre come il “Nano” (che è il braccio amputato dello spirito “Mike”), del “Gigante”, di “Mike” appunto e di … “Bob”, confermano la fascinazione del regista per l’anormalità fisica e psicologica. Il confine tra mondo reale e irreale si farà sempre più labile, “Mike” e “Bob”, figli dello stesso oscuro male, si sfideranno in una “Twin Peaks” assediata dalla violenza e dalle forze malvagie che fioriscono allo sbocciare della notte. David Lynch e Mark Frost intrecciano tante vite, numerose vicende, storie tenere, drammatiche, comiche, spesso con risvolti soprannaturali, evidenziano le zone d’ombra di ogni abitante e giocano con entità che si nascondono in spazi invisibili, possedendo menti e corpi. Questi due geni hanno creato la serie tv più originale e affascinante di sempre, capace di catalizzare la passione di milioni di spettatori e di intere generazioni (la fanzine “Wrapped In Plastic” è stata pubblicata per anni negli Stati Uniti). L’atmosfera rarefatta, elementi da soap opera, detective story, un senso del grottesco e del macabro unico, noir, horror. La fotografia curata da Ron Garcìa e Frank Byers utilizza dei filtri speciali di corallo rosso per le scene degli interni, tecnica adottata al fine di massimizzare il contrasto visivo con tutti gli ambienti esterni (dove dominano colori più freddi come grigio e verde), i colori rosso e marrone che prevalgono al chiuso delle abitazioni e dei locali sono accoglienti e caldi e trasmettono un senso di riparo dalle numerose presenze oscure che dimorano nei dintorni di “Twin Peaks”. Lynch omaggia i suoi film precedenti e crea le basi per quelli futuri, rende un tributo ai miti del cinema americano, a Marlon Brando, Marilyn Monroe, James Dean, Billy Wilder … Molteplici sono le simbiosi con il mondo dell’arte, della pittura (altra grande passione del visionario regista), con ricche simbologie di culto. Verso la fine dell’episodio pilota, “Bobby” e “Mike”, rinchiusi in cella, vedono entrare anche “James Hurley”, loro acerrimo nemico a sua volta arrestato. Rimasti soli, da dietro le sbarre i due iniziano a gridare in modo animalesco (come scimmie), il loro volto deformato dall’urlo è una proiezione del dipinto di Francis Bacon (1902-1992) “Ritratto Di Innocenzo X”. Alcuni scorci di “Twin Peaks” (in equilibrio tra stile urbano contemporaneo e anni ’50, e vero punto di forza della serie) richiamano il particolare artista Edward Hopper (1882-1967), ritrattista appassionato delle provincie statunitensi: il dipinto “Gas” è stato indispensabile per la creazione della stazione di servizio di “Big Ed”. Le oniriche sequenze nella “Loggia Nera” e nella “Loggia Bianca” sono contaminate dalle suggestioni metafisiche e surrealiste di Giorgio De Chirico (1888-1978), René Magritte (1898-1967) e Paul Delvaux (1897-1994), in special modo dall’opera “Il Dialogo”. Una curiosità di natura letteraria: la scena in cui una piccola vecchina con la gobba, al “One Eyed Jack’s”, cuce una “Regina di Quadri” sul vestito dell’incantevole “Audrey” e poi scappa attraverso una porticina sul retro, è costruita come omaggio alla celebre fiaba dei fratelli Grimm, “Il Fuoco Che Ringiovanisce”. Il fascino ambientale della serie, soprattutto i bellissimi e sinistri boschi, ha influenzato enormemente cinema e tv: da “The Kingdom” di Lars Von Trier e “The Blair Witch Project” a “X-Files” e “Lost”. Gli esterni dell’immaginaria cittadina sono stati girati a Snoqualmie (la cascata dov’è situato il “Great Northern Hotel” è proprio come nel serial). Snoqualmie è un angolo di Paradiso che si trova nello Stato di Washington, a nord ovest, confine canadese (esattamente come “Twin Peaks”). Inoltre ogni anno si organizza il “Twin Peaks Festival” con un tour dei luoghi filmati da Lynch e Frost (ottime le offerte di viaggio, vitto e alloggio, con prezzi assolutamente accessibili). Sono senza fine le dediche a questa serie tv, dai “Simpson” a “Topolino”, a Dylan Dog (bellissima la storia in due albi: “I Segreti Di Ramblyn” e “La Belva Delle Caverne”) e Nick Raider (“I Misteri Di Northport”), fino al bizzarro Gordon Link, sempre per rimanere in ambito fumettistico. “Chi ha ucciso Laura Palmer?”. L’importanza della colonna sonora è assoluta “e c’è sempre musica nell’aria …”, una vera e propria regia nella regia. Il tempo della vita in “Twin Peaks” è cullato dalle note eteree e meravigliose di Angelo Badalamenti, melodie jazz e “Ambient” che non si dimenticano facilmente, di sicuro il più grande lavoro del compositore italoamericano. Al suo incredibile stato di grazia si aggiungono anche l’angelica voce di Julee Cruise e il blues cupo e violento di David Lynch. In musica “Twin Peaks” può essere accostato a “Seventeen Seconds” (i boschi), “Faith” (la luce pallida, l’effimera speranza) e “Pornography” (l’oscurità, l’oblio, la morte): tre dischi dei The Cure, sorta di trilogia del primo periodo musicale del gruppo “Dark” inglese, il brano “The Funeral Party” in “Faith” anticipa l’irripetibile atmosfera delle partiture musicali composte per il serial da Badalamenti. Moby (famosissimo compositore, cantante e dj newyorkese) nell’album d’esordio omonimo, ha inserito una canzone, “Go”, dove adatta i suoi ritmi all’inquietante brano “Laura Palmer’s Theme” contenuto nella colonna sonora “Music From Twin Peaks” che ha venduto più di 3 milioni di copie. Trent Reznor, leader e unico componente dei Nine Inch Nails, fece saltare un’intervista con un magazine importante, pur di non perdersi una puntata di “Twin Peaks” di cui è un grandissimo fan. Anche gli IAN Ain’t hanno reso il loro tributo al capolavoro di David Lynch: un “concept album” uscito nel febbraio 2008 e intitolato “Into The Wood”. Il cast … Kyle MacLachlan, nel miglior ruolo di tutta la sua carriera, é l’Agente FBI “Dale Cooper”, elegante come Cary Grant, geniale come lo “Sherlock Holmes” (senza mantellina e “deerstalker”) di Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930). Michael Ontkean veste i panni dello Sceriffo “Truman” (un degno Dottor “Watson”), uomo buono, genuino e ricco di dignità. Le attrici sono tutte bellissime e per presentarvele mi affido ad alcuni versi tratti da “La Filosofia Dell’Amore” di Percy B. Shelley (1792-1822): “Vedi i monti baciare il cielo alto e le onde abbracciarsi tra loro; a nessun fiore sarebbe perdonato se disdegnasse suo fratello; e la luce del sole abbraccia la terra, e i raggi di luna baciano il mare: a cosa serve tutto questo baciare se tu non baci me?”. Sherilyn Fenn (che caviglie meravigliose, e non solo!) é “Audrey Horne”, intelligente e sensuale, il personaggio femminile più affascinante e noir; un misto tra la “Gilda” di Rita Hayworth e “Jessica Rabbit”. L’apparente innocenza e i modi seducenti (grazie al suo prorompente splendore si mette sempre in pericolo), richiamano alla mente la figura di una prostituta e aspirante attrice di un famoso fatto di cronaca avvenuto alla fine degli anni ’40 a Los Angeles, l’omicidio di Elizabeth Short, tristemente nota nella Hollywood hard boiled piena di luci e ombre come “La Dalia Nera” (appellativo ispirato dal successo riscosso all’epoca dalla diva Veronica Lake in una pellicola intitolata “La Dalia Azzurra”). L’anima perduta “Laura Palmer” e sua cugina “Maddy” sono ambedue interpretate dalla brava e molto americana Sheryl Lee. Notevoli anche la femme fatale “Josie Packard” (Joan Chen), la bella cameriera vittima di violenze domestiche “Shelly Johnson” (Mädchen Amick) e la migliore amica di “Laura”, “Donna Hayward” (Lara Flynn Boyle, che ebbe un breve flirt con Kyle MacLachlan sul set). Strepitosi Dana Ashbrook nel ruolo del giovane ribelle “Bobby Briggs” (novello James Dean) e suo padre “Garland” (Don S. Davis), personaggio questo davvero sorprendente, Maggiore dell’Aeronautica coinvolto in ricerche ufologiche, moralmente limpido e puro, ama la sua famiglia e la bellezza che circonda il mondo, come “Cooper”. Ray Wise e Grace Zabriskie (rispettivamente “Leland” e “Sarah”, il padre e la madre di “Laura”) recitano con un’intensità e un dolore incredibile. Il mitico Jack Nance è “Pete Martell”, ogni parola è superflua per questo straordinario attore. Bravissimo Richard Beymer (che prese parte al musical “West Side Story”), il suo “Benjamin Horne” ha mille sfumature, rese tutte perfettamente, indimenticabile quando dà fuori di matto e cerca di ribaltare con i soldatini il risultato della Guerra di Secessione facendo vincere i sudisti. E ancora … dolcissima Wendy Robie nel ruolo di “Nadine”, la scena del suo tentato suicidio è di una malinconia senza fine. Il “Nano” e il “Gigante” sono Michael J. Anderson (dalla mimica facciale illimitata) e l’olandese Carel Struycken (che sarà in seguito il maggiordomo “Lurch” nei film de “La Famiglia Addams” perdendo così un po’ della sua spettrale presenza se si riguarda “Twin Peaks”). “Mike” e il suo alterego, “l’uomo con un braccio solo”, sono interpretati dall’eccezionale Al Strobel che l’arto l’ha perso davvero in un terribile incidente stradale. Simpaticissimi i due “svaniti” Harry Goaz (Agente “Brennan”) e Kimmy Robertson (la segretaria del Dipartimento di Polizia “Lucy”, che prepara ogni sera memorabili banchetti a base di dolci per gli agenti in servizio). David Duchovny (il famoso “Fox Mulder” di “X-Files) è l’Agente della DEA “Dennis/Denise Bryson” amante del crossdressing. Nuovi volti emergenti come Alicia Witt (“Gersten Hayward”), Heather Graham (“Annie Blackburn” di cui “Cooper” si innamorerà) e Billy Zane (“John Justice Wheeler”) si incastrano a meraviglia con vecchie glorie del calibro di David Warner (“Thomas Eckhardt”), Michael Parks (“Jean Renault”) e Royal Dano (il Giudice “Clinton Sternwood”). Sempre per rimanere nel reparto geriatria un capitolo a parte merita l’attore Hank Worden (all’epoca di “Twin Peaks” aveva “solo” 90 anni!) che interpreta il cameriere “secolare” del “Great Northern Hotel”. Worden ha recitato in un qualcosa come 200 film e tra questi: “Passaggio A Nord Ovest” (1940) di King Vidor, che doveva essere il titolo di “Twin Peaks” e “I Due Volti Della Vendetta” (1961) di Marlon Brando, in originale “One-Eyed Jacks”, coincidenze. L’anziana ed inquietante “Mrs. Tremond” è una angosciante Frances Bay, e suo nipote, appassionato di magia, è interpretato dal figlio di Lynch, Austin Jack, i due oscuri personaggi sono degli abitanti della “Loggia Nera”. Ken Welsh calza come un guanto il mefistofelico “Windom Earle”, profondo conoscitore delle scienze occulte, inclusi i misteriosi “Dugpas” maghi tibetani votati al male puro. “Earle”, acerrimo nemico di “Cooper” dalla mente come un diamante: fredda, dura e brillante. Divertente e molto profondo l’Agente FBI “Albert Rosenfield”, esperto in medicina forense. Enigmatico l’agorafobico “Harold Smith” di Lenny Von Dohlen. Spassoso il ruolo che si è ritagliato David Lynch nella serie: il Capo Regionale dell’FBI “Gordon Cole” (il nome è lo stesso di un cinico impiegato in “Viale Del Tramonto” di Billy Wilder, il film preferito dal visionario regista). “Cole” è quasi completamente sordo, quando parla usa un tono di voce altissimo e non sempre capisce cosa gli viene detto, dando risposte dagli esiti esilaranti, molto acuto, elegante e cordiale, stima “Cooper” e ammira “Twin Peaks” … e le sue bellezze locali. Attori improvvisati: Eric DaRe fu inizialmente assunto per il montaggio del film e solo in seguito divenne “Leo Johnson” (uno dei personaggi più importanti della serie), stesso discorso per la “Signora Ceppo” interpretata da Catherine E. Coulson che era la segretaria di produzione. Il compianto Frank Silva (1949-1995) è stato scelto da Lynch, spaventato per aver visto accidentalmente la sua immagine riflessa in uno specchio, mentre era accovacciato ai bordi del letto e stava finendo di sistemare il set della cameretta di “Laura” (era un’attrezzista e scenografo). Quella paura si è trasformata in “Bob”, l’incarnazione del male assoluto, uno dei “mostri” più terrificanti emersi dal buio della mente umana (è stato l’incubo di chissà quante mie notti insonni, per anni ne sentivo la presenza dietro alle porte, dentro gli armadi, dall’altra parte dello specchio, nella penombra degli angoli oscuri, alle mie spalle … avevo 10 anni quando lo vidi per la prima volta e se penso o rivedo “Twin Peaks” ho sempre 10 anni!). Era il 9 gennaio del 1991, destinata al pubblico italiano, viene mandata in onda la prima puntata de “I Segreti Di Twin Peaks” su Canale 5, trasmessa alle 20:30 (che coraggio!) e seguita da 11 milioni di telespettatori. David Lynch ha diretto i sei episodi chiave, che sono anche i più terrificanti, con uno sguardo laterale rispetto alla realtà, che interrompe il pensiero e si affida all’ispirazione, ed entra in una “stanza rossa”. Entra nei ricordi, nell’inconscio e lo ricolora a suo piacimento. Vuole che lo seguiamo, senza paura, in un delitto commesso per una forma estrema, patologica, criminale … di amore. Cos’è del resto un lieto fine se non qualcosa che è scappato al controllo del burattinaio? Ci porta per mano, al “Great Northern Hotel”, alla stazione di servizio di “Big Ed”, alla casa del “Pino Blu”, passando per la “Bookhouse”, per il “Calhoun Memorial Hospital”, un attimo al “Double R Diner” di “Norma”, alla “Twin Peaks High School”, ai magazzini “Horne”, alla vecchia segheria dei “Packhard” … la casa dei “Palmer”. Alla “Roadhouse”, per farsi rapire dall’angelica voce di Julee Cruise che canta “Falling”, poi al Dipartimento di Polizia di “Twin Peaks”, allo “Sparkwood”, al “Country Club”, ad “Easter Park”. Per giocare d’azzardo e fare sesso con donne bellissime il “One Eyed Jack’s” … fino al rifugio di “Jacques Renault” dalle tende rosse, dove tutto ha avuto inizio … addentriamoci nel bosco più profondo ora, la “Caverna del Gufo”, “Glastonberry Grove”, dove tutto finisce. Dove la speranza si fa da parte per lasciare spazio alle profondità dell’abisso, dell’oscurità. Non affezionatevi troppo ai personaggi, a queste vite che non esistono, c’è tanto amore, ma anche tanta follia e crudeltà … e vi si spezzerà il cuore. “Twin Peaks”, qualcosa di gelido andato ad incagliarsi nell’anima per sempre, ma anche qualcosa di caldo, romantico, accogliente, che scorre fluido e lento e trova il significato della bellezza senza fine … schiocco di dita, jazz, e mi lascio portare via dalle note di quelle immagini, dalla notte … è solo allora, che le mie lacrime si liberano come pioggia … e ballo.
“Mi piacciono le tenebre, la confusione e l’assurdo, ma mi piace anche credere che ci sia una piccola porta che mi permette di uscire da tutto questo per raggiungere un mondo di felicità.”
David Lynch (1946)
3 Cartoline Da Twin Peaks
Cooper Sogna …
L’Agente “Dale Cooper” non ha mai condotto un’indagine in maniera lineare. La sua natura profondamente spirituale e gli studi sulla cultura tibetana (che ama a tal punto da aver sempre desiderato di liberare il Tibet dalla dittatura comunista!) spesso prendono il sopravvento portandolo alla risoluzione degli enigmi grazie ai suoi sogni, rivelatori nelle indagini (come direbbe Dylan Dog: “scartando tutte le ipotesi possibili ciò che resta, è l’incubo”). Seduto nella “red room” con “Laura Palmer” e l’inquietante “Nano”, l’Agente FBI scopre che tutti i loro atteggiamenti e quello che gli succede intorno sono degli indizi che, se decifrati, porteranno all’identità dell’assassino. “Laura” bacia “Cooper” e gli bisbiglia il nome del “serial killer”, al suo risveglio, è l’unica parte che l’Agente dimentica. Il “Nano”, alla fine del sogno, comincia a ballare sulle note dello straordinario jazz di Badalamenti … una sola persona a “Twin Peaks” balla in modo compulsivo! “Let’s rock!” (forza balliamo!), questa frase che il “Nano” pronuncia nel serial la ritroviamo scritta sul parabrezza dell’auto dell’Agente FBI “Desmond” (che scompare nel nulla dopo averla letta) in “Fuoco Cammina Con Me!”, film prequel di “Twin Peaks” diretto da Lynch nel 1992. E’ questo l’inizio, qui gli spiriti cominciano a danzare. “Quella gomma che ti piaceva tanto sta tornando di moda”: il “Nano” lo dice a “Cooper”, il vecchio cameriere del “Great Northern Hotel” (connesso alla “Loggia Bianca”) lo dirà all’assassino, quando questo accadrà, nella memoria di “Cooper” si innescherà il ricordo, “Laura”, e il nome sussurrato nell’orecchio. “Lei é mia cugina, ma non diresti che è uguale, esattamente uguale alla piccola “Laura Palmer?” …”, il “Nano” si riferisce a “Maddy”, ma anche alla doppia vita che “Laura” conduceva. “A volte le mie braccia si piegano all’indietro”, “Laura” allude alla notte in cui è stata uccisa, era legata con le braccia all’indietro, partecipe di un gioco perverso con “Leo” e “Jac”, ma questo le piaceva! Le tende rosse del sogno di “Cooper” sono identiche a quelle nel rifugio di “Renault”. L’ombra che si intravede nella “red room” è quella di un uccello: trattasi di “Waldo”, la gracula religiosa (in grado di rifare le voci) che era nel cottage durante i giochi perversi e lo stupro di “Laura Palmer” e “Ronette Pulaski”. Il “Gigante” appare in tutta la sua spettrale altezza al “Great Northern”, poco dopo il ferimento dell’Agente “Cooper”, e pronuncia tre profezie destinate ad avverarsi: “C’è un uomo chiuso in un sacco che sorride” (l’uomo chiuso è “Jac Renault”), “I gufi non sono quello che sembrano” (i gufi sono messaggeri che hanno il compito di trovare anime piene di amore e di paura per gli spiriti della “Loggia Nera”), “Senza medicine lui è perduto” (lui è “l’uomo con un braccio solo”, che è costretto ad usare una potente droga per evitare che lo spirito di “Mike” lo possieda). Infine il “Gigante” lascerà un altro importante indizio criptico a “Cooper”: “Leo è stato chiuso dentro un cavallo affamato” (significa che “Leo Johnson” ha passato in carcere la notte dell’omicidio di “Teresa Banks”, la prima vittima dell’assassino che ha ucciso “Laura”, la prigione nel Montana si chiama “Hungry Horse”). Il semaforo rosso, completamente immerso nel buio della notte, é un segno al limite dell’indecifrabile, un avvertimento … e non è un sogno.
Loggia Nera: Ultimo Atto
“Glastonberry Grove”, nel mezzo delle 12 piante di sicomoro … Benvenuti nella “stanza rossa”, limbo senza spazio e senza tempo. L’ingresso è possibile solo in casi eccezionali: negli ultimi episodi di “Twin Peaks” alcuni abitanti sono colpiti da uno strano tremore alla mano, causato dall’allineamento di due pianeti, condizione necessaria perché il varco della “red room” si apra. Indispensabile sentimento per visualizzarne l’ingresso è la paura. “Windom Earle” lo sa, è per questo che si serve di miss “Twin Peaks”. L’Agente “Cooper” per entrare nella “stanza rossa” si avvarrà dell’aiuto della “Signora Ceppo” e del suo particolare olio, in grado di imprigionarla, la paura. Sia “Windom Earle” che “Cooper” arriveranno a questo, solo dopo aver decifrato il disegno nella “Caverna del Gufo” intuendo che si tratta di una precisa mappa. Il “Nano” (che parla al contrario e con una voce simile a quella di una canzone dei Kraftwerk) è la figura del “master” nella “red room”, ma troviamo anche “Laura Palmer” e il cameriere “secolare” del “Great Northern Hotel”: in questo simpaticissimo vecchietto alberga lo spirito del “Gigante”, ad ogni apparizione dell’uno segue quella dell’altro. Torniamo a “Cooper” … uscito dalla “stanza rossa”, l’Agente FBI, si trova nella “Loggia Nera” (anche se i due ambienti sono perfettamente uguali). Per spiegare gli avvenimenti che accadono all’interno di questi “luoghi malati” ci rifacciamo al racconto dell’Agente “Hawk”, nativo americano e uno dei migliori elementi della setta segreta dei “Bookhouse Boys”, che proteggono da secoli “Twin Peaks” dalle forze oscure che dimorano nei boschi. “Hawk” nella sua storia mette in guardia, perché chiunque entra all’interno della “stanza rossa“ o della “Loggia Nera” è destinato ad incontrare “l’abitante sulla soglia” (doppelganger), sosia malvagio. I sosia sono riconoscibili dagli occhi vitrei, opachi, cattivi. “Cooper” incontrerà i doppelganger di “Laura Palmer”, “Leland”, “Annie” (miss “Twin Peaks”), “Caroline” (la donna che amava uccisa da “Windom Earle”, suo marito), “Earle”, e anche il “Nano” (a dimostrazione che proprio tutti hanno un sosia malvagio nella “red room”). “Dale Cooper” sanguina, sanguina ancor prima di essere ferito. Nelle “Logge” il concetto di tempo è relativo … a questo punto succede qualcosa … “Windom Earle” propone a “Cooper” uno scambio: la sua anima per quella di “Annie” (la ragazza di cui l’Agente FBI è innamorato). “Earle”, assetato di potere, strappa l’anima al povero “Dale” e rilascia “Annie”. Ma non ha fatto i conti con “Bob” … “Bob” che succhia letteralmente l’anima di “Windom Earle”, punito e condannato, perso per sempre. L’anima di “Cooper” ritorna al suo posto ma non è ancora finita. Nel racconto l’Agente “Hawk” dice anche che chi, nel confrontarsi con “l’abitante sulla soglia”, difetterà di coraggio, sarà dannato. “Cooper” scappa, viene rincorso dal suo doppelganger, ha paura, viene raggiunto. Chi è uscito ora dalla “Loggia Nera”, dalla “stanza rossa”?, chi è tornato nella realtà? … la risposta in un riflesso nello specchio: come sta “Annie”? … come sta “Annie”? … come sta “Annie”? …
Bob
“Dio solo sa quello che si nasconde in queste deboli creature ubriache.”Fëdor Michajlovic Dostoevskij (1821-1881)
Ti va di giocare col fuoco? … povero ragazzino, sono quarant’anni che giochi con “Bob”. Fin da piccolo, quando andavi a trovare i tuoi nonni a Pearl Lake. E’ lì che l’hai visto per la prima volta? Com’è che si chiamava? Ah, si, “Robertson”. Un uomo, senza età, che abitava vicino casa di quei simpatici vecchietti, e ti torturava, ti tirava fiammiferi accesi. E’ “Bob”. E’ uno spirito, non appartiene a questo mondo. Possiede i corpi, ne annulla la volontà, spingendoli a commettere intollerabili violenze. Si nutre di paura “Bob”, di paura e sofferenza, ha banchettato anche con la tua, povero ragazzo. Chi era? Chi ne era posseduto, tuo nonno a Pearl Lake? E dove, nella tua camera da letto? Si avvicinava a te, cercava di possederti … ma tu non ne vedevi il suo reale aspetto, vedevi quei capelli lunghi, unti e grigi, vedevi un ghigno da animale sul suo orribile volto, vedevi “Bob”! Anche “Laura” vedeva “Bob” (tutti gli “eletti” e i “condannati” lo vedono), ma non la persona che ne è posseduta nella realtà. E’ avido di garmonbozia (la stessa che procurava al suo ex socio “Mike”), la garmonbozia, dolore e tristezza, un cereale, una droga. Gode “Bob”. “Bob” e “Mike”, due abomini che insieme commettevano ogni sorta di atrocità. Poi “Mike” ha visto Dio, e si è amputato il braccio del peccato, dove c’era un tatuaggio: “Fire walk with me”. “Mike” dice di “Bob” che è un suo “famiglio”, nella stregoneria un “famiglio” è lo schiavo della strega. “Bob” era uno schiavo di “Mike” allora? Forse “Mike” non è buono, forse vuole solo fermare “Bob” prima che diventi troppo potente, forse! E adesso? Ragazzino ormai cresciuto, tu che un’infanzia non l’hai mai avuta, lo fermerai o continuerai a giocare con lui? Il tuo riflesso nello specchio è “Bob”, sei “Bob”, e stai per ammazzare ancora … ma questo non ti spaventa più, quante volte l’hai già fatto? … “Teresa Banks”. No, non è l’omicidio a farti paura, è qualcos’altro … sei spaventato per via dell’identità della tua prossima vittima. La conosci bene, troppo! Non seguirla nel bosco. Questi maledetti, vecchi boschi … ma ormai non sto più parlando con quel ragazzino innocente, ormai un uomo, andato per sempre. No, adesso sto parlando all’assassino! Ti chinerai almeno, per fargliela baciare? Un’ultima volta prima di avvolgerla nella plastica. Quel bellissimo corpo nudo. Morto. Guardati allo specchio … sorridi … “Bob”!
Prima Stagione
Episodio Pilota (Northwest Passage) – David Lynch
Tracce Verso Il Nulla – Duwayne Dunham
Lo Zen, Oppure L’Abilità Di Catturare Un Killer – David Lynch
Riposa Nel Dolore – Tina Rathborne
L’Uomo Con Un Braccio Solo – Tim Hunter
I Sogni Di Cooper – Lesli Linka Glatter
Tempo Di Realizzazione – Caleb Deschanel
L’Ultima Sera – Mark Frost
Seconda Stagione
Che Il Gigante Sia Con Te – David Lynch
Coma – David Lynch
L’Uomo Dietro Al Vetro – Lesli Linka Glatter
Il Diario Segreto Di Laura – Todd Holland
La Maledizione Dell’Orchidea – Graeme Clifford
Demoni – Lesli Linka Glatter
Anime Solitarie – David Lynch
Guida Con Una Ragazza Morta – Caleb Deschanel
Legge Arbitraria – Tim Hunter
Discussione Tra Fratelli – Tina Rathborne
Ballo In Maschera – Duwayne Dunham
La Vedova Nera – Caleb Deschanel
Scacco Matto – Todd Holland
Doppio Gioco – Uli Edel
Schiavi E Padroni – Diane Keaton
La Donna Condannata – Lesli Linka Glatter
Ferite E Cicatrici – James Foley
Sulle Ali Dell’Amore – Duwayne Dunham
Variazioni E Relazioni – Jonathan Sanger
Il Sentiero Per La Loggia Nera – Stephen Gyllenhaal
Miss Twin Peaks – Tim Hunter
Oltre La Vita E La Morte – David Lynch
“Twin Peaks Theme” 5:06
Angelo Badalamenti
Music From Twin Peaks (1990)
I SEGRETI DI TWIN PEAKS
“Sei al buio, in un bosco rischiarato dalla luna piena. Il vento soffia tra gli alberi e c’è una ragazza sola che emerge da dietro ad un tronco. Sembra triste, disperata …”
David Lynch (1946)
“Nell’oscurità di un futuro passato, il Mago desidera vedere … non esiste che un’opportunità tra questo mondo e l’altro … Fuoco cammina con me …” Il vento soffia tra gli alberi, una ragazza corre e urla nel cortile di una scuola. “Laura” è bella, bionda, morta. Benvenuti a “Twin Peaks”, 51.201 anime, Stato di Washington, al confine col Canada. E’ una fredda mattina di febbraio e “Pete Martell” sta andando a pesca … “e la sirena, solitaria, suona …” si volta verso la riva del lago e scorge un corpo avvolto nella plastica. Nudo. Senza vita. “Laura Palmer”. Ha inizio la perversa danza degli spiriti che dimorano nei boschi, nella “Loggia Nera” e nella “Loggia Bianca”. “Laura” di 17 anni, reginetta di bellezza della High School di “Twin Peaks”, la ragazza “perfetta”, una comunità sconvolta e lo Sceriffo “Harry Truman” che indaga. Stesso giorno, scompare anche “Ronette Pulaski”, 17 anni. “Ronette” viene ritrovata in stato di shock, seminuda e con evidenti segni di violenze, attraversa un ponte sui binari della ferrovia, a piedi scalzi (un’immagine agghiacciante!). Superati i confini entra in gioco l’FBI. Nel sogno “Cooper” è invecchiato di 25 anni, seduto su una poltrona in una “stanza rossa”, al cospetto di “Laura Palmer e di un “Nano” che parla al contrario. La ragazza gli sussurra dolcemente il nome del suo assassino nell’orecchio. Nella realtà ora: l’Agente Speciale dell’FBI “Dale Cooper” (brillante, conservatore e con un gran senso del dovere) sta arrivando a “Twin Peaks”. Ne ammiriamo l’elegante stile e la seducente conversazione al registratore con la sua segretaria “Diane” (che non vedremo mai). Ha bevuto un ottimo caffè nero (“come il buio di una notte senza luna”) e mangiato una squisita fetta di torta di ciliegie, citando il mitico attore W.C. Fields (1880-1946): “meglio stare qui che a Philadelphia”, viaggia verso lo Sceriffo “Truman” che lo aspetta con un cadavere e una ragazza in coma. In obitorio “Cooper” esamina attentamente il corpo di “Laura” (aiutato da una lampada difettosa, naturalmente) e rinviene, sotto l’unghia dell’anulare della mano sinistra, un minuscolo pezzetto di carta sul quale è scritta la lettera “R”, particolare questo che collega l’omicidio “Palmer” a quello di “Teresa Banks” avvenuto qualche tempo prima a sud ovest dello Stato. La caccia al “serial killer” è cominciata. In uno spettrale vagone ferroviario abbandonato, macchie di sangue, un cumulo di sporcizia (identico nella forma a quello nella camera di “Henry Spencer” in “Eraserhead”, film d’esordio di Lynch), sulla cima una catenina d’oro con mezzo cuore, spezzato, ai piedi del mucchietto una scritta fatta con il sangue: “Fire walk with me”. Questo è il mondo di “Laura Palmer”, la sua doppia vita; volontariato, droga, assistenza ad invalidi, sesso. Santa di giorno e puttana di notte. “Twin Peaks” significa “cime gemelle” e il tema del “doppio” è riproposto continuamente, con diverse sfaccettature e metafore. “Laura” ha una cugina identica a lei (viene da Missoula, Montana!) che si chiama “Madeleine” (come Kim Novak nel film di Alfred Hitchcock “La Donna Che Visse Due Volte” scelto non a caso). E ancora, approfondito e nostalgico il rapporto tra i fratelli “Horne” (i ricordi d’infanzia di “Ben”, uno dei personaggi più complessi della serie, sono un sottile omaggio a “Quarto Potere” di Orson Welles). Tutti i rispettabili abitanti di “Twin Peaks” hanno una relazione nascosta, fanno il doppiogioco. Nessuno è in realtà come si presenta, tutti o quasi hanno qualcosa da nascondere, compreso i boschi e i gufi che li abitano. La cittadina è circondata da antichi “Douglas Firs”, questi maestosi alberi che l’avvolgono sono porte, passaggi verso luoghi extradimensionali. Il legno di cui sono costituiti ha la capacità di accogliere gli spiriti e le anime dei morti. A “Twin Peaks” nulla è come sembra, l’apparente normalità e tranquillità è al tempo stesso inquietante, misteriosa ed ignota, un posto sospeso. Lynch orchestra la lenta ed inarrestabile discesa, l’irruzione del male nel ventre di una comunità prima innocente e poi complice, consenziente e “arrapata” di trame oscure e teatro di efferati delitti. Figure bizzarre come il “Nano” (che è il braccio amputato dello spirito “Mike”), del “Gigante”, di “Mike” appunto e di … “Bob”, confermano la fascinazione del regista per l’anormalità fisica e psicologica. Il confine tra mondo reale e irreale si farà sempre più labile, “Mike” e “Bob”, figli dello stesso oscuro male, si sfideranno in una “Twin Peaks” assediata dalla violenza e dalle forze malvagie che fioriscono allo sbocciare della notte. David Lynch e Mark Frost intrecciano tante vite, numerose vicende, storie tenere, drammatiche, comiche, spesso con risvolti soprannaturali, evidenziano le zone d’ombra di ogni abitante e giocano con entità che si nascondono in spazi invisibili, possedendo menti e corpi. Questi due geni hanno creato la serie tv più originale e affascinante di sempre, capace di catalizzare la passione di milioni di spettatori e di intere generazioni (la fanzine “Wrapped In Plastic” è stata pubblicata per anni negli Stati Uniti). L’atmosfera rarefatta, elementi da soap opera, detective story, un senso del grottesco e del macabro unico, noir, horror. La fotografia curata da Ron Garcìa e Frank Byers utilizza dei filtri speciali di corallo rosso per le scene degli interni, tecnica adottata al fine di massimizzare il contrasto visivo con tutti gli ambienti esterni (dove dominano colori più freddi come grigio e verde), i colori rosso e marrone che prevalgono al chiuso delle abitazioni e dei locali sono accoglienti e caldi e trasmettono un senso di riparo dalle numerose presenze oscure che dimorano nei dintorni di “Twin Peaks”. Lynch omaggia i suoi film precedenti e crea le basi per quelli futuri, rende un tributo ai miti del cinema americano, a Marlon Brando, Marilyn Monroe, James Dean, Billy Wilder … Molteplici sono le simbiosi con il mondo dell’arte, della pittura (altra grande passione del visionario regista), con ricche simbologie di culto. Verso la fine dell’episodio pilota, “Bobby” e “Mike”, rinchiusi in cella, vedono entrare anche “James Hurley”, loro acerrimo nemico a sua volta arrestato. Rimasti soli, da dietro le sbarre i due iniziano a gridare in modo animalesco (come scimmie), il loro volto deformato dall’urlo è una proiezione del dipinto di Francis Bacon (1902-1992) “Ritratto Di Innocenzo X”. Alcuni scorci di Twin Peaks (in equilibrio tra stile urbano contemporaneo e anni ’50, e vero punto di forza della serie) richiamano il particolare artista Edward Hopper (1882-1967), ritrattista appassionato delle provincie statunitensi: il dipinto “Gas” è stato indispensabile per la creazione della stazione di servizio di “Big Ed”. Le oniriche sequenze nella “Loggia Nera” e nella “Loggia Bianca” sono contaminate dalle suggestioni metafisiche e surrealiste di Giorgio De Chirico (1888-1978), René Magritte (1898-1967) e Paul Delvaux (1897-1994), in special modo dall’opera “Il Dialogo”. Una curiosità di natura letteraria: la scena in cui una piccola vecchina con la gobba, al “One Eyed Jack’s”, cuce una “Regina di Quadri” sul vestito dell’incantevole “Audrey” e poi scappa attraverso una porticina sul retro, è costruita come omaggio ad una celebre fiaba dei fratelli Grimm, “Il Fuoco Che Ringiovanisce”. Il fascino ambientale della serie, soprattutto i bellissimi e sinistri boschi, ha influenzato enormemente cinema e tv: da “The Kingdom” di Lars Von Trier e “The Blair Witch Project” a “X-Files” e “Lost”. Gli esterni dell’immaginaria cittadina sono stati girati a Snoqualmie (la cascata dov’è situato il “Great Northern Hotel” è proprio come nel serial). Snoqualmie è un angolo di Paradiso che si trova nello Stato di Washington, a nord ovest, confine canadese (esattamente come “Twin Peaks”). inoltre ogni anno si organizza il “Twin Peaks Festival” con un tour dei luoghi filmati da Lynch e Frost (ottime le offerte di viaggio, vitto e alloggio, con prezzi assolutamente accessibili). Sono senza fine le dediche a questa serie tv, dai “Simpson” a “Topolino”, a Dylan Dog (bellissima la storia in due albi: “I Segreti Di Ramblyn” e “La Belva Delle Caverne”) e Nick Raider (“I Misteri Di Northport”), fino al bizzarro “Gordon Link”, sempre per rimanere in ambito fumettistico. “Chi ha ucciso Laura Palmer?”. L’importanza della colonna sonora è assoluta “e c’è sempre musica nell’aria …”, una vera e propria regia nella regia. Il tempo della vita in “Twin Peaks” è cullato dalle note eteree e meravigliose di Angelo Badalamenti, melodie jazz e “Ambient” che non si dimenticano facilmente, di sicuro il più grande lavoro del compositore italoamericano. Al suo incredibile stato di grazia si aggiungono anche l’angelica voce di Julee Cruise e il blues cupo e violento di David Lynch. In musica “Twin Peaks” può essere accostato a “Seventeen Seconds” (i boschi), “Faith” (la luce pallida, l’effimera speranza) e “Pornography” (l’oscurità, l’oblio, la morte): tre dischi dei The Cure, sorta di trilogia del primo periodo musicale del gruppo “Dark” inglese, il brano “The Funeral Party” in “Faith” anticipa l’irripetibile atmosfera delle partiture musicali composte per il serial da Badalamenti. Moby (famosissimo compositore, cantante e dj newyorkese) nell’album d’esordio omonimo, ha inserito una canzone, “Go”, dove adatta i suoi ritmi all’inquietante brano “Laura Palmer’s Theme” contenuto nella colonna sonora “Music From Twin Peaks” che ha venduto più di 6 milioni di copie. Trent Reznor, leader e unico componente dei Nine Inch Nails, fece saltare un’intervista con un magazine importante, pur di non perdersi una puntata di “Twin Peaks” di cui è un grandissimo fan. Anche gli IAN Ain’t hanno reso il loro tributo al capolavoro di David Lynch: un “concept album” uscito nel febbraio 2008 e intitolato “Into The Wood”. Il cast … Kyle MacLachlan, nel miglior ruolo di tutta la sua carriera, é l’Agente FBI “Dale Cooper”, elegante come Cary Grant, geniale come lo “Sherlock Holmes” (senza mantellina e “deerstalker”) di Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930). Michael Ontkean veste i panni dello Sceriffo “Truman” (un degno Dottor “Watson”), uomo buono, genuino e ricco di dignità. Le attrici sono tutte bellissime e per presentarvele mi affido ad alcuni versi tratti da “La Filosofia Dell’Amore” di Percy B. Shelley (1792-1822): “Vedi i monti baciare il cielo alto e le onde abbracciarsi tra loro; a nessun fiore sarebbe perdonato se disdegnasse suo fratello; e la luce del sole abbraccia la terra, e i raggi di luna baciano il mare: a cosa serve tutto questo baciare se tu non baci me?”. Sherilyn Fenn (che caviglie meravigliose, e non solo!) é “Audrey Horne”, intelligente e sensuale, il personaggio femminile più affascinante e noir; un misto tra la “Gilda” di Rita Hayworth e “Jessica Rabbit”. L’apparente innocenza e i modi seducenti (grazie al suo prorompente splendore si mette sempre in pericolo), richiamano alla mente la figura di una prostituta e aspirante attrice di un famoso fatto di cronaca avvenuto alla fine degli anni ’40 a Los Angeles, l’omicidio di Elizabeth Short, tristemente nota nella Hollywood hard boiled piena di luci e ombre come “La Dalia Nera” (appellativo ispirato dal successo riscosso all’epoca dalla diva Veronica Lake in una pellicola intitolata “La Dalia Azzurra”). L’anima perduta “Laura Palmer” e sua cugina “Maddy” sono ambedue interpretate dalla brava e molto americana Sheryl Lee. Notevoli anche la femme fatale “Josie Packard” (Joan Chen), la bella cameriera vittima di violenze domestiche “Shelly Johnson” (Mädchen Amick) e la migliore amica di “Laura”, “Donna Hayward” (Lara Flynn Boyle, che ebbe un breve flirt con Kyle MacLachlan sul set). Strepitosi Dana Ashbrook nel ruolo del giovane ribelle “Bobby Briggs” (novello James Dean) e suo padre “Garland” (Don S. Davis), personaggio questo davvero sorprendente, Maggiore dell’Aeronautica coinvolto in ricerche ufologiche, moralmente limpido e puro, ama la sua famiglia e la bellezza che circonda il mondo, come “Cooper”. Ray Wise e Grace Zabriskie (rispettivamente “Leland” e “Sarah”, il padre e la madre di “Laura”) recitano con un’intensità e un dolore incredibile. Il mitico Jack Nance è “Pete Martell”, ogni parola è superflua per questo straordinario attore. Bravissimo Richard Beymer (che prese parte al musical “West Side Story”), il suo “Benjamin Horne” ha mille sfumature, rese tutte perfettamente, indimenticabile quando dà fuori di matto e cerca di ribaltare con i soldatini il risultato della Guerra di Secessione facendo vincere i sudisti. E ancora … dolcissima Wendy Robie nel ruolo di “Nadine”, la scena del suo tentato suicidio è di una malinconia senza fine. Il “Nano” e il “Gigante” sono Michael J. Anderson (dalla mimica facciale illimitata) e l’olandese Carel Struycken (che sarà in seguito il maggiordomo “Lurch” nei film de “La Famiglia Addams” perdendo così un po’ della sua spettrale presenza se si riguarda “Twin Peaks”). “Mike” e il suo alterego, “l’uomo con un braccio solo”, sono interpretati dall’eccezionale Al Strobel che l’arto l’ha perso davvero in un terribile incidente stradale. Simpaticissimi i due “svaniti” Harry Goaz (Agente “Brennan”) e Kimmy Robertson (la segretaria del Dipartimento di Polizia “Lucy”, che prepara ogni sera memorabili banchetti a base di dolci per gli agenti in servizio). David Duchovny (il famoso “Fox Mulder” di “X-Files) è l’Agente della DEA “Dennis/Denise Bryson” amante del crossdressing. Nuovi volti emergenti come Alicia Witt (“Gersten Hayward”), Heather Graham (“Annie Blackburn” di cui “Cooper” si innamorerà) e Billy Zane (“John Justice Wheeler”) si incastrano a meraviglia con vecchie glorie del calibro di David Warner (“Thomas Eckhardt”), Michael Parks (“Jean Renault”) e Royal Dano (il Giudice “Clinton Sternwood”). Sempre per rimanere nel reparto geriatria un capitolo a parte merita l’attore Hank Worden (all’epoca di “Twin Peaks” aveva “solo” 90 anni!) che interpreta il cameriere “secolare” del “Great Northern Hotel”. Worden ha recitato in un qualcosa come 200 film e tra questi: “Passaggio a Nord Ovest” (1940) di King Vidor, che doveva essere il titolo di “Twin Peaks” e “I Due Volti Della Vendetta” (1961) di Marlon Brando, in originale “One-Eyed Jacks”, coincidenze. L’anziana ed inquietante “Mrs. Tremond” è una angosciante Frances Bay, e suo nipote, appassionato di magia, è interpretato dal figlio di Lynch, Austin Jack, i due oscuri personaggi sono degli abitanti della “Loggia Nera”. Ken Welsh calza come un guanto il mefistofelico “Windom Earle”, profondo conoscitore delle scienze occulte, inclusi i misteriosi “Dugpas” maghi tibetani votati al male puro. “Earle”, acerrimo nemico di “Cooper” dalla mente come un diamante: fredda, dura e brillante. Divertente e molto profondo l’Agente FBI “Albert Rosenfield”, esperto in medicina forense. Enigmatico l’agorafobico “Harold Smith” di Lenny Von Dohlen. Spassoso il ruolo che si è ritagliato David Lynch nella serie: il Capo Regionale dell’FBI “Gordon Cole” (il nome è lo stesso di un cinico impiegato in “Viale Del Tramonto” di Billy Wilder, il film preferito dal visionario regista). “Cole” è quasi completamente sordo, quando parla usa un tono di voce altissimo e non sempre capisce cosa gli viene detto, dando risposte dagli esiti esilaranti, molto acuto, elegante e cordiale, stima “Cooper” e ammira “Twin Peaks” … e le sue bellezze locali. Attori improvvisati: Eric DaRe fu inizialmente assunto per il montaggio del film e solo in seguito divenne “Leo Johnson” (uno dei personaggi più importanti della serie), stesso discorso per la “Signora Ceppo” interpretata da Catherine E. Coulson che era la segretaria di produzione. Il compianto Frank Silva (1949-1995) è stato scelto da Lynch, spaventato per aver visto accidentalmente la sua immagine riflessa in uno specchio, mentre era accovacciato ai bordi del letto e stava finendo di sistemare il set della cameretta di “Laura” (era un’attrezzista e scenografo). Quella paura si è trasformata in “Bob”, l’incarnazione del male assoluto, uno dei “mostri” più terrificanti emersi dal buio della mente umana (è stato l’incubo di chissà quante mie notti insonni, per anni ne sentivo la presenza dietro alle porte, dentro gli armadi, dall’altra parte dello specchio, nella penombra degli angoli oscuri, alle mie spalle … avevo 10 anni quando lo vidi per la prima volta e se penso o rivedo “Twin Peaks” ho sempre 10 anni!). Era il 9 gennaio del 1991 quando, destinata al pubblico italiano, viene mandata in onda la prima puntata de “I Segreti Di Twin Peaks” su Canale 5, trasmessa alle 20:30 (che coraggio!) e seguita da 11 milioni di telespettatori. David Lynch ha diretto i sei episodi chiave, che sono anche i più terrificanti, con uno sguardo laterale rispetto alla realtà, che interrompe il pensiero e si affida all’ispirazione, ed entra in una “stanza rossa”. Entra nei ricordi, nell’inconscio e lo ricolora a suo piacimento. Vuole che lo seguiamo, senza paura, in un delitto commesso per una forma estrema, patologica, criminale … di amore. Cos’è del resto un lieto fine se non qualcosa che è scappato al controllo del burattinaio? Ci porta per mano, al “Great Northern Hotel”, alla stazione di servizio di “Big Ed”, alla casa del “Pino Blu”, passando per la “Bookhouse”, per il “Calhoun Memorial Hospital”, un attimo al “Double R Diner” di “Norma”, alla “Twin Peaks High School”, ai magazzini “Horne”, alla vecchia segheria dei “Packhard” … la casa dei “Palmer”. Alla “Roadhouse”, per farsi rapire dall’angelica voce di Julee Cruise che canta “Falling”, poi al Dipartimento di Polizia di “Twin Peaks”, allo “Sparkwood”, al “Country Club”, ad “Easter Park”. Per giocare d’azzardo e fare sesso con donne bellissime il “One yede Jack’s” … fino al rifugio di “Jacques Renaud” dalle tende rosse, dove tutto ha avuto inizio … addentriamoci nel bosco più profondo ora, la “Caverna del Gufo”, “Glastonberry Grove”, dove tutto finisce. Dove la speranza si fa da parte per lasciare spazio alle profondità dell’abisso, dell’oscurità. Non affezionatevi troppo ai personaggi, a queste vite che non esistono, c’è tanto amore, ma anche tanta follia e crudeltà … e vi si spezzerà il cuore. “Twin Peaks”, qualcosa di gelido andato ad incagliarsi nell’anima per sempre, ma anche qualcosa di caldo, romantico, accogliente, che scorre fluido e lento e trova il significato della bellezza senza fine … schiocco di dita, jazz, e mi lascio portare via dalle note di quelle immagini, dalla notte … è solo allora, che le mie lacrime si liberano come pioggia … e ballo.
“Mi piacciono le tenebre, la confusione e l’assurdo, ma mi piace anche credere che ci sia una piccola porta che mi permette di uscire da tutto questo per raggiungere un mondo di felicità.”
David Lynch (1946)
3 Cartoline Da Twin Peaks
Cooper Sogna …
L’Agente “Dale Cooper” non ha mai condotto un’indagine in maniera lineare. La sua natura profondamente spirituale e gli studi sulla cultura tibetana (che ama a tal punto da aver sempre desiderato di liberare il Tibet dalla dittatura comunista!) spesso prendono il sopravvento portandolo alla risoluzione degli enigmi grazie ai suoi sogni, rivelatori nelle indagini (come direbbe Dylan Dog: “scartando tutte le ipotesi possibili ciò che resta, è l’incubo”). Seduto nella “red room” con “Laura Palmer” e l’inquietante “Nano”, l’Agente FBI scopre che tutti i loro atteggiamenti e quello che gli succede intorno sono degli indizi che, se decifrati, porteranno all’identità dell’assassino. “Laura” bacia “Cooper” e gli bisbiglia il nome del “serial killer”, al suo risveglio, è l’unica parte che l’Agente dimentica. Il “Nano”, alla fine del sogno, comincia a ballare sulle note dello straordinario jazz di Badalamenti … una sola persona a “Twin Peaks” balla in modo compulsivo! “Let’s rock!” (forza balliamo!), questa frase che il “Nano” pronuncia nel serial la ritroviamo scritta sul parabrezza dell’auto dell’Agente FBI “Desmond” (che scompare nel nulla dopo averla letta) in “Fuoco Cammina Con Me”, film prequel di “Twin Peaks” diretto da Lynch nel 1992. E’ questo l’inizio, qui gli spiriti cominciano a danzare. “Quella gomma che ti piaceva tanto sta tornando di moda”: il “Nano” lo dice a “Cooper”, il vecchio cameriere del “Great Northern Hotel” (connesso alla “Loggia Bianca”) lo dirà all’assassino, quando questo accadrà, nella memoria di “Cooper” si innescherà il ricordo, “Laura”, e il nome sussurrato nell’orecchio. “Lei é mia cugina, ma non diresti che è uguale, esattamente uguale alla piccola “Laura Palmer?” …”, il “Nano” si riferisce a “Maddy”, ma anche alla doppia vita che “Laura” conduceva. “A volte le mie braccia si piegano all’indietro”, “Laura” allude alla notte in cui è stata uccisa, era legata con le braccia all’indietro, partecipe di un gioco perverso con “Leo” e “Jac”, ma questo le piaceva! Le tende rosse del sogno di “Cooper” sono identiche a quelle nel rifugio di “Renault”. L’ombra che si intravede nella “red room” è quella di un uccello: trattasi di “Waldo”, la gracula religiosa (in grado di rifare le voci) che era nel cottage di durante i giochi perversi e lo stupro di “Laura Palmer” e “Ronette Pulaski”. Il “Gigante” appare in tutta la sua spettrale altezza al “Great Northern”, poco dopo il ferimento dell’Agente “Cooper”, e pronuncia tre profezie destinate ad avverarsi: “C’è un uomo chiuso in un sacco che sorride” (l’uomo chiuso è “Jac Renault”), “I gufi non sono quello che sembrano” (i gufi sono messaggeri che hanno il compito di trovare anime piene di amore e di paura per gli spiriti della “Loggia Nera”), “Senza medicine lui è perduto” (“lui” è “l’uomo con un braccio solo”, che è costretto ad usare una potente droga per evitare che lo spirito di “Mike” lo possieda). Infine il “Gigante” lascerà un altro importante indizio criptico a “Cooper”: “Leo è stato chiuso dentro un cavallo affamato” (significa che “Leo Johnson” ha passato in carcere la notte dell’omicidio di “Teresa Banks”, la prima vittima dell’assassino che ha ucciso “Laura”, la prigione nel Montana si chiama “Hungry Horse”). Il semaforo rosso, completamente immerso nel buio della notte, é un segno al limite dell’indecifrabile, un avvertimento … e non è un sogno.
Loggia Nera: Ultimo Atto
“Glastonberry Grove”, nel mezzo delle 12 piante di sicomoro … Benvenuti nella “stanza rossa”, limbo senza spazio e senza tempo. L’ingresso è possibile solo in casi eccezionali: negli ultimi episodi di “Twin Peaks” alcuni abitanti sono colpiti da uno strano tremore alla mano, causato dall’allineamento di due pianeti, condizione necessaria perché il varco della “red room” si apra. Indispensabile sentimento per visualizzarne l’ingresso è la paura. “Windom Earle” lo sa, è per questo che si serve di miss “Twin Peaks”. L’Agente “Cooper” per entrare nella “stanza rossa” si avvarrà dell’aiuto della “Signora Ceppo” e del suo particolare olio, in grado di imprigionarla, la paura. Sia “Windom Earle” che “Cooper” arriveranno a questo, solo dopo aver decifrato il disegno nella “Caverna del Gufo” intuendo che si tratta di una precisa mappa. Il “Nano” (che parla al contrario e con una voce simile a quella di una canzone dei “Kraftwerk”) è la figura del “master” nella “red room”, ma troviamo anche “Laura Palmer” e il cameriere “secolare” del “Great Northern Hotel”: in questo simpaticissimo vecchietto alberga lo spirito del “Gigante”, ad ogni apparizione dell’uno segue quella dell’altro. Torniamo a “Cooper” … uscito dalla “stanza rossa”, l’Agente FBI, si trova nella “Loggia Nera” (anche se i due ambienti sono perfettamente uguali). Per spiegare gli avvenimenti che accadono all’interno di questi “luoghi malati” ci rifacciamo al racconto dell’Agente “Hawk”, nativo americano e uno dei migliori elementi della setta segreta dei “Bookhouse Boys”, che proteggono da secoli “Twin Peaks” dalle forze oscure che dimorano nei boschi. “Hawk” nella sua storia mette in guardia, perché chiunque entra all’interno della “stanza rossa“ o della “Loggia Nera” è destinato ad incontrare “l’abitante sulla soglia” (doppelganger), sosia malvagio. I sosia sono riconoscibili dagli occhi vitrei, opachi, cattivi. “Cooper” incontrerà i doppelganger di “Laura Palmer”, “Leland”, “Annie” (miss “Twin Peaks”), “Caroline” (la donna che amava uccisa da “Windom Earle”, suo marito), “Earle”, e anche il “Nano” (a dimostrazione che proprio tutti hanno un sosia malvagio nella “red room”). “Dale Cooper” sanguina, sanguina ancor prima di essere ferito. Nelle “Logge” il concetto di tempo è relativo … a questo punto succede qualcosa … “Windom Earle” propone a “Cooper” uno scambio: la sua anima per quella di “Annie” (la ragazza di cui l’Agente FBI è innamorato). “Earle”, assetato di potere, strappa l’anima al povero “Dale” e rilascia “Annie”. Ma non ha fatto i conti con “Bob” … “Bob” che succhia letteralmente l’anima di “Windom Earle”, punito e condannato, perso per sempre. L’anima di “Cooper” ritorna al suo posto ma non è ancora finita. Nel racconto l’Agente “Hawk” dice anche che chi, nel confrontarsi con “l’abitante sulla soglia”, difetterà di coraggio, sarà dannato. “Cooper” scappa, viene rincorso dal suo doppelganger, ha paura, viene raggiunto. Chi è uscito ora dalla “Loggia Nera”, dalla “stanza rossa”?, chi è tornato nella realtà? … la risposta in un riflesso nello specchio: come sta “Annie”? … come sta “Annie”? … come sta “Annie”? …
Bob
“Dio solo sa quello che si nasconde in queste deboli creature ubriache.”
Fëdor Michajlovi
Dostoevskij (1821-1881)
Ti va di giocare col fuoco? … povero ragazzino, sono quarant’anni che giochi con “Bob”. Fin da piccolo, quando andavi a trovare i tuoi nonni a Pearl Lake. E’ lì che l’hai visto per la prima volta? Com’è che si chiamava? Ah, si, “Robertson”. Un uomo, senza età, che abitava vicino casa dei tuoi amati nonni, e ti torturava, ti tirava fiammiferi accesi. E’ “Bob”. E’ uno spirito, non appartiene a questo mondo. Possiede i corpi, ne annulla la volontà, spingendoli a commettere intollerabili violenze. Si nutre di paura “Bob”, di paura e sofferenza, ha banchettato anche con la tua, povero ragazzo. Chi era? Chi ne era posseduto, tuo nonno a Pearl Lake? E dove, nella tua camera da letto? Si avvicinava a te, cercava di possederti … ma tu non ne vedevi il suo reale aspetto, vedevi quei capelli lunghi, unti e grigi, vedevi un ghigno da animale sul suo orribile volto, vedevi “Bob”! Anche “Laura” vedeva “Bob” (tutti gli “eletti” e i “condannati” lo vedono), ma non la persona che ne è posseduta nella realtà. E’ avido di garmonbozia (la stessa che procurava al suo ex socio “Mike”), la garmonbozia, dolore e tristezza, un cereale, una droga. Gode “Bob”. “Bob” e “Mike”, due abomini che insieme commettevano ogni sorta di atrocità. Poi “Mike” ha visto Dio, e si è amputato il braccio del peccato, dove c’era un tatuaggio: “Fire walk with me”. “Mike” dice di “Bob” che è un suo “famiglio”, nella stregoneria un “famiglio” è lo schiavo della strega. “Bob” era uno schiavo di “Mike” allora? Forse “Mike” non è buono, forse vuole solo fermare “Bob” prima che diventi troppo potente, forse! E adesso? Ragazzino ormai cresciuto, tu che un’infanzia non l’hai mai avuta, lo fermerai o continuerai a giocare con lui? Il tuo riflesso nello specchio è “Bob”, sei “Bob”, e stai per ammazzare ancora … ma questo non ti spaventa più, quante volte l’hai già fatto? … “Teresa Banks”. No, non è l’omicidio a farti paura, è qualcos’altro … sei spaventato per via dell’identità della tua prossima vittima. La conosci bene, troppo! Non seguirla nel bosco. Questi maledetti, vecchi boschi … ma ormai non sto più parlando con quel ragazzino innocente, ormai un uomo, andato per sempre. No, adesso sto parlando all’assassino! Ti chinerai almeno, per fargliela baciare? Un’ultima volta prima di avvolgerla nella plastica. Quel bellissimo corpo nudo. Morto. Guardati allo specchio … sorridi … “Bob”!
Prima Stagione
Episodio Pilota (Northwest Passage) – David Lynch
Tracce Verso Il Nulla – Duwayne Dunham
Lo Zen, Oppure L’Abilità Di Catturare Un Killer – David Lynch
Riposa Nel Dolore – Tina Rathborne
L’Uomo Con Un Braccio Solo – Tim Hunter
I Sogni Di Cooper – Lesli Linka Glatter
Tempo Di Realizzazione – Caleb Deschanel
L’Ultima Sera – Mark Frost
Seconda Stagione
Che Il Gigante Sia Con Te – David Lynch
Coma – David Lynch
L’Uomo Dietro Al Vetro – Lesli Linka Glatter
Il Diario Segreto Di Laura – Todd Holland
La Maledizione Dell’Orchidea – Graeme Clifford
Demoni – Lesli Linka Glatter
Anime Solitarie – David Lynch
Guida Con Una Ragazza Morta – Caleb Deschanel
Legge Arbitraria – Tim Hunter
Discussione Tra Fratelli – Tina Rathborne
Ballo In Maschera – Duwayne Dunham
La Vedova Nera – Caleb Deschanel
Scacco Matto – Todd Holland
Doppio Gioco – Uli Edel
Schiavi E Padroni – Diane Keaton
La Donna Condannata – Lesli Linka Glatter
Ferite E Cicatrici – James Foley
Sulle Ali Dell’Amore – Duwayne Dunham
Variazioni E Relazioni – Jonathan Sanger
Il Sentiero Per La Loggia Nera – Stephen Gyllenhaal
Miss Twin Peaks – Tim Hunter
Oltre La Vita E La Morte – David Lynch
Monacò