Secondo recenti sondaggi circa 7 milioni e mezzo di italiani si applicano in attività di volontariato. Si tratta di una consistente riserva di altruismo e di vitalità che fa onore al nostro Paese, rivolto alle tante persone in difficoltà, alla tutela della natura e degli animali, alla conservazione del patrimonio artistico, culturale ed ambientale, in Italia ricchezza inestimabile troppo spesso trascurata o lasciata a se stessa. Il volontariato scaturisce dalla spontanea volontà dei cittadini di far fronte a problemi lasciati irrisolti dallo Stato o, magari, dal mercato. Destinare del tempo per svolgere un’attività di volontariato significa quindi portare avanti concretamente i valori della solidarietà, dell’impegno, della responsabilità sociale, mettendosi a disposizione dei tanti meno fortunati. Purtroppo, soprattutto in Italia, la distanza fra chi è ricco e chi, invece, vive in condizioni di indigenza, si fa sempre più ampia. Tendere una mano a coloro che hanno veramente bisogno di aiuto è un dovere di tutti noi, a prescindere dagli errori commessi da coloro verso cui rivolgiamo l’aiuto.
È possibile infatti che in alcuni casi la condizione di bisogno sia l’esito di scelte sbagliate, ma ciò comunque non esime la comunità dai propri vincoli di solidarietà.
Compete certamente allo Stato farsi carico delle gravi situazioni di disagio sociale, rispondere ai bisogni dei più deboli, creare le condizioni, in pieno spirito costituzionale, per la libertà e l’uguaglianza di tutti i cittadini. Tuttavia quasi certamente si tratta, almeno in parte, di un’utopia. Ecco dunque emergere la smisurata importanza del volontariato.