ALLARME LETTURA IN ITALIA

Nel 2010 venti milioni e 300mila persone (il 37,9% della popolazione italiana dai 6 anni in su), non hanno letto neanche un libro negli ultimi 12 mesi e il 12,3% delle famiglie (pari a 2milioni e 800mila) dichiara di non possedere in casa neanche un libro!

Da questi dati, tratti da una recente statistica, si evince un dato molto preoccupante per quanto concerne il monitoraggio del generale livello culturale del nostro paese.

L’indifferenza diffusa e il silenzio con i quali questi dati vengono accolti, se non addirittura ignorati, lascia ancora più preoccupati poiché, da studi economici attenti, emerge che indici di lettura e sviluppo economico sembrerebbero andare di pari passo.

Per allegare un esempio a sostegno di questa tesi si può dire che è nel ricco Nord Italia che si registrano gli indici di lettura più alti: nel Nord-ovest (67,5%) e nel Nord-est (66,9%), mentre nel Sud più povero e nelle Isole la percentuale di lettori è di circa il 50%. In posizione intermedia si colloca, invece, l’Italia centrale (62,3%).

Se si prendono in considerazione le regioni e le province autonome, al primo posto si colloca Trento (73,9%), seguita da Bolzano (73,2%), dalla Valle d’Aosta (69,5%), dal Friuli-Venezia Giulia (69,0%) e dalla Lombardia (68,7%); agli ultimi posti si collocano Basilicata (50,2%), Calabria (49,6%) e Sicilia (48,3%).

La lettura dunque, a dispetto di quanto potrebbe sembrare a un’occhiata superficiale, concorre a produrre ricchezza e benessere.